I piegamenti in avanti e i benefici psicofisici che ne derivano

Gli allungamenti in avanti estendono la colonna vertebrale lavorando sulla catena posteriore  del corpo, aiutando a migliorare la postura e l’allineamento.

Esistono molte Asana e relative varianti che prevedono i piegamenti in avanti, sia da in piedi che a terra da seduti, da distesi o con le ginocchia piegate.

I piegamenti in avanti producono molti effetti benefici su corpo e mente: stimolano i reni ma anche il fegato , la milza e l’intestino e fanno ritrovare la calma.

Piegamenti in avanti

PRIMA DELLA PRATICA
E’ consigliato riscaldare bene la muscolatura prima di eseguire qualsiasi tipo di allungamento della muscolatura.

ERRORI DA EVITARE NEI PIEGAMENTI IN AVANTI

L’errore più comune nell’esecuzione di questa Asana è quello di portare la testa sulla ginocchia anzichè la pancia sulle cosce.
Il movimento deve partire dalle anche e dalla zona pelvica pensando di allungare il tronco in avanti e verso l’alto, mentre si scende. Questo allungamento del tronco in avanti mentre si scende, consente di creare spazio tra le vertebre allungando il busto.
Ci si deve piegare in avanti raggiungendo il proprio limite, senza forzare eccessivamente.

COSA RICORDARE
L’attivazione dell’arco plantare, l’aderenza a terra, il portare il peso sull’alluce,  per queste posizioni in piedi, è un fattore fondamentale per eseguire una pratica corretta.

Ricordiamo comunque che se non si è praticanti esperti, è consigliabile eseguire le posizioni con la supervisione di un insegnante certificato.

Nel caso in cui la posizione risulti difficoltosa, è possibile eseguirla piegando le ginocchia per evitare di iperstendere i muscoli posteriori delle cosce.

E’ fondamentale conservare un’attenzione costante anche nella fase di risalita del corpo nella quale va mantenuta la schiena diritta, per fare in modo che ci sia meno peso sulla colonna e sui dischi paravertebrali mentre si risale.

CHIUSURA
Dopo aver fatto queste posizioni, è utile eseguire le relative contro-posizioni per compensare e tonificare i muscoli che andiamo ad allungare.

Si può concludere la pratica con il rilassamento finale nella posizione Shavasana.

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Un regalo speciale: un mandala

 

– Da Anita, a Claudia –

Secondo i buddhisti un mandala rappresenta,  in modo stilizzato, l’essenza del mondo che ci circonda, il processo mediante il quale l’Universo  si è creato partendo da un proprio centro.

Creare un mandala permette di esprimere quello che senti senza l’uso di parole, ti consente di trarre spunto dalla tua interiorità creativa; è una sorta di percorso per scoprire nuovi stimoli  e spezzare atteggiamenti dettati da tutti i nostri schemi mentali che ci frenano.

Creare un mandala aiuta a liberarsi da quegli schemi, per assaporare la libertà del proprio sentire.

A livello energetico,  il mandala  è un “catalizzatore”  perchè attiva quello che la persona che lo crea, è pronta a vivere e a condividere. Innesca una sorta di “energia intelligente” che agisce là dove serve: stimolare una trasformazione, liberare, rivelare, aiutare traendone sostegno, modificare il nostro approccio, conoscere esplorando il “proprio centro”, esorcizzare paure…

Carl Gustav Jung, psicologo, psichiatra e storico tedesco, studiò approfonditamente  le benefiche potenzialità dei mandala e  il suo uso psicologico ed educativo.

Una mamma, allieva del corso a Montorso, mi ha fatto un regalo meraviglioso: mi ha portato due mandala, uno disegnato da lei e un altro da Anita, la sua bambina.
E’ stato bellissimo.

Grazie Anita e Grazie Patrizia! Conserverò i vostri mandala, con cura.

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