ASANA Meditazione nella Azione

“Un’Asana è meditazione nell’azione“
(BKS Iyengar).

Una frase profonda che riassume il concetto vero di quello che è lo Yoga*, una disciplina che combina corpo-mente-spirito.

Lo scopo della pratica delle Asana è rilassare i muscoli, stimolando i tessuti connettivi, nella postura statica. Una volta trovato il proprio limite, nel punto di tensione massimo, si mantiene la posizione ascoltando semplicemente il proprio respiro.

La postura nell’esecuzione delle Asana dovrebbe essere STABILE, IMMOBILE e COMODA.
Questa immobilità confortevole, dovrebbe consentire al praticante di andare ad esplorare la profondità del proprio essere.

L’ assenza di sforzo è un traguardo da raggiungere per riuscire ad “arrivare oltre”. Raggiungere l’assenza di sforzo è possibile solo attraverso un’esecuzione corretta delle Asana, guidati da un insegnante, superando l’istintiva ansia da prestazione che ci porta a concepire lo yoga come una ginnastica.

In questa immobilità che è solo apparente, le Asana diventano posture meditative che permettono di placare i pensieri involontari e ricorrenti, ritrovando uno stato di quiete.

E’ una veglia vigile quella del praticante, consapevole e attenta.

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  • * Yoga è definita dal CONI come ॐ Ginnastica finalizzata al benessere psicofisico ॐ


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ॐ YOGA * Ginnastica finalizzata al benessere psicofisico ॐ

Imparare a praticare l’immobilità

Stare “immobile da desto” immerso nel silenzio, è la condizione ideale per immergersi nell’ascolto di se stessi.

Quando pratichi l’immobilità, ti  aprii all’ascolto di te.

Limmobilità  non è semplice da mantenere:   la mente si ribella  e dà dei segnali al corpo per fermare questa condizione che induce all’introspezione, alla calma vigile, all’ascolto.

Durante una delle ultime lezionei di yoga, i miei compagni di viaggio hanno sperimentato l’immobilità per alcuni minuti ed è stata un’esperienza molto interessante: è risultato evidente il loro percorso di questi mesi perchè sono riusciti, senza troppa difficoltà, a vincere la naturale opposizione della nostra mente che ci spinge a muoverci.

Si rimane immobili, ma nella realtà il nostro respiro, i micromovimenti nel nostro corpo, dal sangue che circola, agli organi vitali, al cuore che pulsa: tutto  ci fa fluire nella vita e questa clma forzata, ci rende coscienti di quello che siamo realmente.

“Tutto scorre e niente rimane immobile.”

Eraclito, cit. in Platone, Cratilo, IV sec. a.e.c.

Prova anche tu a sperimentare l’immobilità :

  • Assumi una posizione confortevole che potrai mantenere per una serie di minuti senza modificarla. Potrai metterti a gambe incrociate, seduto , a gambe piegate o allungate.  Non conta realmente come se non il fatto che la colonna vertebrale si in posizione eretta.
  • Scegli un luogo silenzioso e tranquillo dove nessuno possa disturbarti.
  • Vesti indumenti comodi, preferibilmente larghi e caldi.
  • Posizione eretta con la  colonna vertebrale allungata.
  • Mantieni la testa allineata alla colonna vertebrale per favorire il flusso del respiro.
  • Dai riposo agli occhi socchiudendoli o abbassando le palpebre.

Ora che ti sei preparato, stabilisci quando partire e assumi una posizione completamente immobile ascoltando semplicemente il flusso del tuo respiro regolare che entra ed esce dalle narici.
Prova a vincere il desiderio di muoverti, di grattarti, di tossire, di deglutire…
Inizia con pochi minuti e poi aumenta pian piano:
sarà una esperienza nuova!

Buon viaggio!

cervello immobilità